Saksun

Viaggio alle Isole Faroe – Saksun

Viaggio alle Isole Faroe – Secondo giorno, 27 Dicembre 2019, Saksun

Da queste parti c’è un detto che ha origini antiche e dice: se non ti piacciono le condizioni metereologiche, ferma la macchina e aspetta cinque minuti. Questo perché il meteo è talmente imprevedibile che un momento piove a dirotto e pochi minuti dopo magari esce il sole. E dopo ancora magari nevica.

Bene, oggi ho potuto appurare sulla mia pelle che questo detto è una gran…cagata, si può dire?Beh l’ho appena fatto.

Questa mattina, infatti, ho preso la macchina alle 8.30, ancora con il buio (l’alba in questo periodo è più o meno alle 10) e pioveva a catinelle. Anche il vento era fortissimo. Allora ho pensato al famoso detto, ho sorriso, ho fermato la macchina ed ho aspettato. Dopo cinque minuti le condizioni erano le stesse, dopo due ore molto peggio e dopo quattro che ve lo dico a fare!?Una burrasca pazzesca. Mai visto niente di simile. Il vento portava via la macchina, l’oceano saltava incazzato di metri, la foschia era totale, la pioggia inimmaginabile. Che poi l’oceano mica ce l’hai tanto lontano da dove passi con la macchina. Ergo ho imparato una lezione oggi, non credere mai anche ai più radicati e antichi detti faroensi.

Comunque, prima della burrasca, sono riuscito ad arrivare a Saksun, uno dei posti più belli sulla faccia della terra. La strada per arrivare è a dir poco favolosa, in una piccola valle, tra montagne e accanto ad un fiume magnifico. Ah strada di dieci km ad una corsia, ma questa è un’altra storia.

Saksun
Saksun

Saksun una volta era un fiordo, poi in seguito ad una tempesta è diventata una baia non più accessibile dall’oceano se non durante alcuni periodi di alta marea. L’antico villaggio fatto di costruzioni antiche tipiche, affacciato sulla baia è un gioiello immenso, nascosto, inspiegabile.

Ho fatto anche la simpatica e cordiale conoscenza con una delle due persone che vivono lì, proprietario di tutte le terre che scendono giù ala baia. Una personcina a modo devo dire, calma, pacata e soprattutto accogliente. Me ne sono accorto quando ho cercato di raggiungere la spiaggetta della baia, proprio lì dove ci sono due case con i tetti in Torba che sembrano uscite da un film di Tim Burton.

Ho provato allora a scendere attraverso un area recintata. La sua. Lo so, non si fa, ma voi non ci avreste provato? Vedi la casa dei tuoi sogni lì a 100 metri. Insomma per farla breve ad un certo punto sento urlare uno con una voce stridula che era dall’altra parte della baietta, di dimenava e forse bestemmiava pure in aramaico antico. Poi sale in macchina e a tutto gas si dirige verso la chiesetta li sul promontorio. Esce e corre verso di me gridando. Più si avvicinava e più sembrava una strana creatura uscita dall’oltretomba. Aveva il viso bianchissimo, i capelli che scendevano lisci sugli occhi, due sopracciglia tipo lo zio (Bergomi) o marrabbio in alternativa e due lunghi stivali. Paura. Inizia ad inveire credo in faroense e poi aggiunge tipo 10 volte Fuck!Fuck!Fuck! (Lo so queste sono tre).

A quel punto ho avuto quasi paura che mi mettesse le mani addosso o che peggio cacciasse un’affilata accetta per tagliarmi e rispedirmi nel bagaglio a mano in Italia. Che poi chi cazzo avrebbe portato il bagaglio a mano?

Morale della storia, se venite da queste parti godetevi uno dei luoghi più belli sulla faccia della Terra e attenti all’orco cattivo!

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