Viaggio in Islanda – Sesto giorno, Gljúfurárfoss, Keldur, penisola di Snaefellsnes

Cominciavo a dubitare che il meteo in islanda fosse così imprevedibile come tutti dicevano fino a quando oggi, spintomi verso la penisola di Snaefellsnes, ad ovest, più o meno a 250 km da Reykjavik, ho incontrato una tormenta di neve assurda. Tutto tutto bianco, visibilità scarsa, 0 gradi e strade ricoperte di neve. Anche ora che sono arrivato in Guesthouse, proprio vicino al monte Kirkjufell, la montagna sacra degli islandesi, continua a nevicare!

Domani dovrebbe smettere e forse riuscirò a completare il mio giro e a vedere anche il maestoso Snaefellsjokull, il monte Fuji Islandese, uno stratovulcano addormentato da 1700 anni. Questi luoghi hanno ispirato numerosi miti ed é proprio sullo stratovulcano che Jules Verne ha scelto di ambientare “Viaggio al centro della terra”.

Sul Kirkjufell inoltre sono state ambientate molte scene della saga “Game of Thrones” per gli amanti del genere!

Ma di tutto ciò oggi non ci saranno foto, solo neve e nebbia che ricopre tutto.

La mia giornata comunque é iniziata presto con la visita a quella che reputo la cascata più affascinante che ho visto da quando sono arrivato e cioè Gljúfurárfoss. Precipita in un piccola grotta che ha solo un’entrata e la si attraversa saltando da un sasso ad un altro e bagnandosi assai. Già da fuori è uno spettacolo, così avvolta dalla montagna ricca di muschi umidi. Quando si entra dentro però sembra di stare in un film. Si alzano gli occhi e la si vede cadere con una potenza inaudita da una fessura che si apre nella grotta al cui interno le pareti sono verdissime perché ricoperte di vegetazione e muschi. L’acqua mi è entrata d’appertutto, le mani mi si erano quasi ghiacciate, due ragazzi entrati prima di me si baciavano su un enorme roccia che è al centro della caverna ed era la scena più romantica, fotogenica, teatrale vista da quando sono sull’isola. Ci avrei diretto un film intero ispirato solo da quella scena. Sono stato discreto però e non li ho scritturati 😂.

Più tardi ho lasciato la strada uno per dirigersi a keldur, il borgo disabitato che fu già citato nelle saghe del medioevo. L’ho trovato stupendo con le sue case Hobbit col tetto di torba erbosa, la sua chiesa in tipico stile nordico che mi è sembrata quella dove viveva Padre Gabriel in The Walking Dead e che poi fu bruciata e il suo tetro cimitero. Le tombe girano tutte intorno la chiesa e la maggior parte sono dei 25 figli avuti dall’ultimo proprietario, un certo Guomundur Bynjolfsson.

Girarlo completamente da solo, in mezzo al nulla e a 11 km dalla strada principale é stato davvero particolare.

E poi neve, neve e ancora neve, ma domani é un altro giorno e spero di riuscire a ripartire!

La canzone che consiglio oggi è “The River” di Bruce Springsteen, ci ho fatto pure un video lungo la strada che prima o poi pubblico.

Buona serata!

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