Raggiungere Trolltunga: tutto quello che devi sapere.

Volete raggiungere Trolltunga in Norvegia?Avete bisogno di qualche consiglio su come fare? Questo è l’articolo giusto per dare delle risposte alle vostre domande. Attraverso il racconto della mia esperienza di viaggio a Trolltunga, che ho scritto la sera stessa del mio ritorno dalla magnifica “lingua del Troll”, tutte le vostre perplessità scompariranno.

Vista più o meno all’undicesimo km di camminata

Diaro di Viaggio in Norvegia: Trolltunga

Sono già a letto in guesthouse, distrutto ma con gli occhi ricolmi di bellezza per i paesaggi visti oggi qui in Norvegia!
Ci siamo lasciati ieri quando da Bergen mi sono spostato ad Odda alla ricerca di avventura e per arrivare ad una delle mete dei miei sogni, Trolltunga.
Ieri notte qui al Trolltunga guesthouse c’è stato un via vai assurdo. Persone che si svegliavano nel cuore della notte per affrontare il lungo trekking con il buio ed arrivare li all’alba, altre che preparavano le tende per accamparsi nei pressi della meta e poi io che sono uscito di qui alle sei. Per arrivare al punto di partenza c’è un autobus (la fermata è proprio difronte la guesthouse) che dopo sette km di curve e strade ricche di strapiombi conduce a Skjeggedal. Il primo autobus però è alle sette. Arrivato alla fermata un’ora prima ho deciso di provare a fare l’autostop e magia fu, perché la seconda macchina che è passata di lì si è fermata!!! Era un signore sulla settantina, norvegese, che lavorava alla centrale idroelettrica, proprio dove dovevo andare. Quattro piacevoli chiacchiere scambiate con il mio inglese barcollante e sono arrivato a destinazione.

Da qui inizia il lungo sentiero che misura 28 km tra andata e ritorno con 1100 m di dislivello! I primi 4 km sono su strada asfaltata, ripidissima, sinceramente me li sono risparmiati salendo su uno shuttle che in quindici minuti porta su a Mågelitopp dove inizia il vero sentiero.

Consiglio di prenotare lo Shuttle acquistando il ticket on line su questo sito: http://www.trolltunganorway.com/en_GB/transport/magelitopp-skjeggedal . Si può scegliere anche l’orario di partenza. Se arrivate li senza ticket e dopo le sette del mattino, vi aspettano file infinite.

Shuttle per trolltunga
Shuttle per  Mågelitopp 

Da qui i dieci chilometri che portano su a Trolltunga sono dapprima semplici, con ponticelli di legno che permettono di attraversare fiumiciattoli e leggeri sali scendi ma fondamentalmente tutto abbastanza in piano. Dopo circa un chilometro e mezzo si arriva su un lungo tratto durissimo fatto di gradoni, che mette a dura prova le gambe ed il fiato. Attraversati questi primi tre chilometri il percorso è un infinito sali scendi su rocce hard (come mi ha detto il signore che mi ha dato il passaggio la mattina) molto lisce e bagnate. Durante praticamente tutto il sentiero sono innumerevoli i passaggi su guadi, tra rocce verdi e laghetti di montagna. La strada è lunga ma fatta di paesaggi mozzafiato. Si fatica ma la voglia di arrivare su quella maledetta lingua era talmente tanta che i chilometri li ho macinati alla grande. Non ci sono tratti particolarmente esposti.

Durante l’ultimo tratto è salita la nebbia ed una leggera pioggerellina è iniziata a cadere. Ho pensato, cazzo proprio oggi è soprattutto adesso. Arrivato a Trolltunga l’emozione è stata fortissima. Quel luogo che tanto ho sognato dalle foto e dai video visti era proprio lì difronte a me. Cazzo la nebbia però, avvolgeva quasi del tutto la roccia e copriva il canyon con il lago sottostante. E’ stato un duro colpo. Mi sono davvero avvilito. Praticamente sono venuto in Norvegia solo quasi per vederti e tu fai la timida? Naaa non poteva finire così. Mi sono messo in fila, si perché per salire sul Trolltunga si formano grandi file di solito e ho sperato che la nebbia si diradasse.

Trolltunga selfie
Selfie di gruppo durante l’attesa


Li ho conosciuto Niki, una ragazza della Florida anche lei venuta li da sola e mai fortuna fu più grande perché ci siamo scambiati il favore di scattarci qualche foto sulla lingua di roccia.
Due chiacchiere, un pezzo di cioccolata ed ecco che la nebbia si è ritirata mostrando in tutta la sua bellezza il magnifico e maestoso paesaggio, Trolltunga e il lago. Raramente ho visto uno spettacolo di egual caratura. Non sembra un luogo che si trova sulla terra ma qualcosa che si innalza ad un livello ultraterreno. Il lago di un blu intensissimo, la gola con montagne che superano i mille metri e poi la lingua del Troll che dall’era glaciale è li ed ha una configurazione talmente particolare che è unica nel suo genere. Già la amavo prima ma quando dopo circa un’ora ci sono salito sopra è stato un idillio. Nessuna paura. Nessun tentennamento. Era mia per pochi minuti e mi ha accolto come solo chi ti ama sa fare. Ah quando ero su ho fatto la gru del film Karate Kid, la ricordate?

C’era tanta gente di tutto il mondo sulla montagna ed è per questo che consiglio di partire molto presto la mattina. Per rendere l’idea, io partendo alle 7 dal sentiero, con un buon allenamento alle spalle, sono arrivato alla meta alle 10.30 e ho dovuto fare più di un’ora di fila per salire sulla roccia. Ho incontrato persone sul sentiero con cui ho condiviso chiacchiere e racconti che, arrivate solo un’ora dopo di me, hanno fatto più di due ore e mezza di fila.

Io su Trolltunga
Io su Trolltunga


Del percorso di ritorno non ho grandi cose da scrivere. È stancante soprattutto psicologicamente perché tutti quei chilometri ora si fanno sentire. Consiglio tanta frutta secca, banane e cioccolata da mangiare di tanto in tanto per dare carburante ai muscoli. Niki, un’ottima compagnia, ha agevolato il mio cammino con chiacchiere e risate. Si arriva giù vuoti. Io lo ero.

Ora le foto!…sognate amici miei perché da quando io l’ho fatto ho visto luoghi magnifici.

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