Intervista ad Alessandro Mamoli

Non tutti sanno che oltre alla passione per la Montagna ho un altro grande Amore che mi accompagna da decenni, il Basketball. Per chi tra di voi conoscesse solo scarponi, ciaspole, croci di vetta e sentieri, il Basket è quello sport dove bisogna lanciare una palla in un cesto. Facile no?

Oggi qualche sorta di divinità deve essere scesa sulla Terra e avermi concesso il prezioso dono della sintesi. E’ come dire che il Curling è quello spor…mmm quell’attività nella quale si deve avvicinare una pietra ad un’altra pietra. Tutti sappiamo che non è solo questo, no. Bisogna spazzare, scivolare, lanciare, urlacchiare, bocciare. Come fare a non innamorarsene pazzamente.

Allo stesso modo il Basketball è molto, molto altro. E’ passione, amicizia, schemi, passaggi no look, Time Out, Alley-oop, rimbalzi, è Michael Jordan, Kobe Bryant, Tim Duncan, Drazen Petrovic, Nba, Eurolega, è la mia squadra amatoriale “I veri Amici del Basket”, le minors, i campetti di asfalto con le retine di ferro, è Flavio Tranquillo, Dan Peterson, Alessandro Mamoli.

A proposito di Alessandro Mamoli. Sapete che oltre ad essere un ex cestista professionista, giornalista, allenatore e uno dei più autorevoli commentatori di NBA su @SkySport è anche un grande appassionato di Montagna? E sapete che ho avuto il piacere di intervistarlo per voi? Beh direi che a questo punto non vi rimane che leggere cosa mi ha detto e giuro non ci sono domande sul Carling 🙂

Ciao Alessandro, un saluto da me e dagli amici di Storie di Montagna.

Come nasce la tua passione per la Montagna?

Prima di entrare a lavorare a Sky ho trascorso diverse estati in Valsassina, avevo un’agenzia di animazione e servizi, organizzavamo spettacoli e intrattenimento per i turisti della Valle, lì ci fu il primo vero incontro con la montagna. Oltre  ai numerosi inverni sugli sci da piccolino.  

Quali sport pratichi in montagna e quali ti piacerebbe praticare?

Uno solo, camminare. Una volta sistemata la mia anca sofferente potrei alzare l’asticella, ma per ora mi accontento di camminare.

Sei un ex giocatore dellì’Olimpia Milano, giornalista e commentatore per SKY SPORT delle partite NBA? Ci racconti come è avvenuta questa evoluzione della tua carriera?

Cercavo un modo per restare nel fantastico mondo del basket anche post carriera. Cominciai per scherzo a scrivere di basket NCAA su uno dei primi siti che apparvero in italia, quando Sky cominciò a cercare due redattori nell’anno in cui tornarono in possesso del Campionato italiano di basket (2004/05) mandai il curriculum e loro mi presero.

Quali sono i viaggi che hai fatto che ti rimarranno dentro per tutta la vita?

Certamente. Uno su tutti, settembre 2017 un meraviglioso giro in solitaria tra i parchi dell’ Arizona dello Utah e della California. 21 giorni che ancora porto nel cuore.

Qual’è il giocatore Italiano che hai visto giocare e di cui ti sei innamorato immediatamente? e quello NBA?

Troppi per nominarli tutti, ma da adolescente Drazen Petrovic (che italiano non è) e Michael Jordan hanno immediatamente fatto breccia nel mio cuore.

Cosa ti piace della Montagna?

Ti copio e incollo il testo dell’ ultimo post che ho pubblicato sul mio profilo Instagram (@alessandromamoli)

“Mi piace l’assoluta semplicità ecco cosa mi piace. Quando sei in scalata la tua mente è sgombra, libera da qualsiasi confusione:

sei concentrato e – ad un tratto – la luce diventa più nitida, i suoni sono più ricchi e tu sei invaso dalla presenza della vita.”

Non è mia ma la penso così.

Cosa si prova nel vedere e commentare una finale NBA?

Esperienza unica. I migliori atleti del mondo a pochi metri da te.

Hai un posto del cuore sulle Dolomiti?

Solda, anche se non è sulle Dolomiti, quello è il mio posto preferito.

Grazie

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