Viaggio alle Isole Faroe – Klaksvík e Klakkur

Viaggio alle Isole Faroe – Quinto giorno, 30 Dicembre 2019, Klaksvík e Klakkur

Ci sono mattine in cui sembra andare tutto storto e invece…
Ma partiamo da ieri sera.

Consultando il sito del meteo faroense, che per chi sta da queste parti è una sorta di oracolo, per la prima volta da quando sono qui dava tutto il giorno sole e nuvoletta. Il vento lo dava forte brezza. Ora, visto che in cinque giorni le previsioni migliori erano state nuvoletta nera con tre stanghette di pioggia e il vento “near gale” e cioè vicino alla burrasca, capite bene che mi sono sentito invincibile ed ho programmato l’escursione più lunga, pericolosa e avventurosa che si può fare da queste parti e cioè la visita al faro di Trøllanes sulla impenetrabile e misteriosa isola di Kalsoy. Roba da Indiana Jones e il tempio maledetto. Voi non l’avreste fatto?

Trollanes

Per raggiungere il villaggio di Trøllanes, bisogna prima arrivare a Klaksvík che dista un’ora e venti dalla capitale, attraversando ponti, montagne, gallerie e passando sotto l’oceano attraverso un lunghissimo tunnel sotterraneo. Da Klaksvík bisogna prendere un traghetto chiatta, imbarcando la macchina ed arrivare a Kalsoy. Da qui poi, poiché l’isola è stretta e lunga ma ci sono solo montagne, si devono attraversare ben 4 gallerie che coprono tutta la sua lunghezza ad una corsia, scavate nella roccia grezza, senza luci. Arrivati infine a Trøllanes, ci si arma di Santa pazienza e si fanno circa tre ore di trekking assurdo per arrivare al faro e poi ai faraglioni.

Ecco, starete pensando, guarda quanto è avventuroso Ale alias Storie di Montagna. Embè com’è andata?Facci vedè le foto. Le foto!

Insomma arrivato al molo di Klaksvík, vedo la nave chiatta. Mi si avvicina un marinaio locale sorridendo. Ora col senno di poi, che cazzo si sorrideva?! Mi dice: vuoi andare sull’isola di Kolsoy. Ed io, siiii, stavo a mille. Ecco oggi non si può perchè il traghetto chiatta è rotto. Lacrimuccia. Fine della storia. La mia avventura si è trasformata in una zucca. Ah no quella era la carrozza di Cenerentola ma rende comunque l’idea.

Ma allora perché hai esordito dicendo che certe mattine..e invece… . Beh perché ad un vero punto, tutto sembrava volgere al peggio e poi nella baia di Klaksvík è venuto fuori un arcobaleno magnifico. Il più bello che ho mai visto. Era proprio lì in mezzo all’oceano, inaspettato. Un raggio di sole che ha fatto scattare il piano b e cioè scalare Klakkur la montagna dalla quale ho visto dei panorami meravigliosi. Per arrivare in cima ci vuole un po’ di allenamento e bisogna superare prima le paludi della tristezza, quelle dove Atreju perse Artax nella Storia Infinita. No a parte la citazione a me cara e tanto tanto fango, Klakkur mi ha regalato davvero emozioni uniche.

Klaksvik
Arcobaleno Klaksvík

La vista su Kolsoy, Kunoy, Eysturoy e Klaksvík ha qualcosa di magico e arrivare in cima al sorgere della lunga alba del Nord amplificherà la pelle d’oca che, inevitabilmente, invaderà il vostro corpo.

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