Picco di Vallandro – Dolomiti di Braies

vista a sud dalla cima
Vista a sud dalla cima

Parliamoci chiaro. Chi va in montagna per fare trekking ha due parole nel suo vocabolario che lo rendono orgoglioso di quello che sta facendo. Dislivello e Altitudine. Si potrebbe discutere tanto su questa affermazione un po’ estrema e naturalmente ci sarebbero tante cose da dire che la smonterebbero in quattro e quattr’otto. Un giorno mi pentirò di averlo detto (e anche scritto) ma non è questo il giorno come disse Aragorn nell’ultimo capitolo della saga del Signore degli Anelli.

Questo per dire che, per chi è sempre alla ricerca di nuove cime e sfide, trovare una montagna da scalare che lo porti il più in alto possibile rispetto alle proprie possibilità, è una cosa che stuzzica non poco il camminatore più appassionato.

Se vi riconoscete in quello che ho appena scritto allora vi consiglio di leggere il resto dell’articolo. Se così non fosse prendete il telefono, chiamate il vostro o la vostra migliore amica, scegliete un bar a metà strada, se una vecchietta avesse bisogno di attraversare aiutatela e bevetevi un buon caffè in compagnia, spendendo il vostro prezioso tempo in maniera migliore.

Scherzi a parte, se un giorno vi trovate nei pressi delle magnifiche Dolomiti di Braies, non perdete l’occasione di salire sul Picco di Vallandro, una delle montagne che offrono il panorama più suggestivo della zona. La caratteristica principale di questa cima è sicuramente la semplicità nel raggiungere gli oltre 2800m di altitudine. Attenzione, quando parlo di semplicità, non mi riferisco al fatto che farete poca fatica nel scalarla. Anzi. Quello che intendo è che da queste parti certe altezze si raggiungono quasi sempre facendo delle ferrate, attrezzati con tutto il necessario o accompagnati dalle guide locali.

Salita con vista sulle Dolomiti di Braies
Salita con vista sulle Dolomiti di Braies

Il Picco di Vallandro lo si può raggiungere camminando, sudando, faticando e a volte anche bestemmiando per chi pratica questa forma di espressione, ma senza l’ausilio di corde, caschi, moschettoni e guide. Inoltre, altra cosa non banale almeno per molti, non ci sono tratti esposti tranne l’ultimissimo pezzo che dall’anticima vi porta in cima in cui dovrete superare un brevissimo tratto esposto con l’aiuto di una catena di ferro. Niente di così drammatico o pericoloso, basta solo un po’ di attenzione ed un passo deciso.

Il punti di partenza di questa bellissima escursione sono fondamentalmente due. Il primo dalla località ponticello, sulla strada che da Braies porta a Prato Piazza, partendo da 1491m e affrontando i 1350m di dislivello per raggiungere la cima. Il secondo direttamente da Prato Piazza, partendo da 1990m e affrontando un dislivello di circa 850m.

Io ho fatto entrambi i sentieri e se partendo da Prato Piazza, con un discreto allenamento e molto sudore, l’escursione è fattibilissima, iniziando a camminare da ponticello è richiesto un ottimo allenamento, molta resistenza e abitudine a questi dislivelli.

Questa estate ho raggiunto il Picco di Vallandro con la mia compagna ed il piccolo Leo che ha otto anni, partendo da Prato Piazza. E’ stata una grande soddisfazione guidarli fino a lassù. Non è un escursione molto adatta per i più piccoli ma, incuriosendolo un po’ durante il percorso e dandogli degli obiettivi da raggiungere lungo la salita, si è rivelato un gran successo e i suoi piccoli occhi ricolmi di bellezza quando ha raggiunto la croce di vetta mi hanno ripagato di ogni fatica. L’applauso ricevuto in vetta poi, da una coppia di tedeschi e da due ragazzi di Reggio Emilia, è stato emblematico della sua piccola impresa.

Le tre Cime di Lavaredo
Le tre Cime di Lavaredo

Dalla cima si gode un panorama magnifico sulle dolomiti di Braies, sulla mastodontica Croda Rossa, sull’iconica Croda del Becco, sulle Tre Cime di Lavaredo, sulle Dolomiti di Sesto e sul gruppo del Cristallo.

Qual’è la differenza tra mare e montagna? Si ma ora che c’entra! Salite sul Picco di Vallandro e lo scoprirete. In realtà basta molto meno ma da qui è davvero chiaro. Vi do un aiutino va’. L’orizzonte. La vera differenza è l’orizzonte. In Montagna ne esistono infiniti.

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